UN POCO DE TODO
Why being ok feels so akward….? Questa la domanda che mi pongo costantemente da quando tutto nella mia vita sta assumendo la shape dei miei sogni. È strano no che la bellezza faccia cosi paura ? Che il benessere ti sussurri “eh immagina che conto salato ti faccio arrivare per ristabilire il balance?” e tu giustamente fai il countdown di quando si sbloccherá una nuova tragedia che rimetterá tutto in pari. Ho iniziato di recente il mio lavoro dei sogni, quello per cui ho lottato una vita intera con il sangue e con i denti. Non mi sono mai sentita meglio di cosí. Questo mi emoziona e mi fa capire quanto non sia used to buonas vibras (quante cose sconnesse ho detto che peró escono bene assieme?). Il nostro sistema nervoso si è evoluto per identificare i pericoli e prepararci a reagire. Questo significa che tendiamo a prestare più attenzione a ciò che va male rispetto a ciò che funziona. Anche nei momenti felici, una parte del nostro cervello rimane “vigile”, come se aspettasse la prossima minaccia. Se si e stati a lungo in situazioni complicate, stressanti o dolorose, il tuo sistema interno si abitua a quello stato. Paradossalmente, l’infelicità diventa “zona di comfort”. Quando le cose vanno bene, entri in un territorio emotivo inesplorato. Inoltre Viviamo in un contesto che enfatizza il “non cantare vittoria troppo presto”. Questo tipo di narrazione ci fa vivere la gioia con paura che svanisca o che “non ce la meritiamo davvero”.
Nel dolore si sopravvive. Nella felicità bisogna fermarsi, accettare, vivere. Ed è difficile essere completamente presenti in qualcosa che non si conosce bene. A volte si ha quasi la sensazione che essere felici significhi “abbassare la guardia”, e questo ci rende vulnerabili. Non siamo abituati alla pace ma possiamo impararla.
VAGUE CULTURE
Giuro che lo spam parigino terminerà prima o poi (o forse mai), ma ci tenevo che la mostra di Louvre couture fosse approfondita perchè ho provato per la prima volta la sindrome di Stendhal. La mostra Louvre Couture – Art and Fashion: Statement Pieces è la prima esposizione dedicata al mondo della moda ospitata al Louvre, aperta dal 24 gennaio al 21 luglio 2025 nei quasi 9.000 m² del Dipartimento delle Arti Decorative. Curata da Olivier Gabet (insieme a Marie Brimicombe) e scenografata da Nathalie Crinière, la mostra crea un dialogo tra 65 abiti e circa 100 capi/accessori di 45 maison (Chanel, Dior, Balenciaga, Versace, Iris van Herpen…) e capolavori storici del Louvre: armature bizantine, arazzi, mobilio del Re Sole, saloni d’epoca e capi sono posizionati all’interno delle sale – non in uno spazio separato –, accostati agli oggetti che li hanno ispirati (es. giacca Chanel ispirata a un mobile del XVIII secolo, abito Dior che richiama lo stile della corte di Luigi XIV) . Ci si perde un po’ quindi cartina e pazienza alla mano ma ne vale davvero la pena. Sul canale broadcast su instagram vi dropperó tutte le foto che ho fatto come una mamma orgogliosa alla recita del proprio figlio.
FASHIONPEDIA
FW IN TWO CENTS spicci:
Saint Laurent (Vaccarello) Anthony Vaccarello abbandona gli stivali sopra il ginocchio per pantaloni fluidi, trench leggeri, torna la sensualità romantica, ispirata agli anni ’70 e Fire Island . Ospitata alla borsa di commercio il setting è da urlo e la combo mutande + camicie con lo stesso pattern mi ha fatta volare (zara la copierà la settimana prossima). Louis Vuitton (Pharrell Williams): Sfilata dietro al Pompidou, scenografia a forma di gioco “Snakes & Ladders” curata dall’Arch. Bijoy Jain . Look retrò+contemporaneo, con ricami esotici (elefanti, palme), pantaloni ampi, polo a righe. Solita pompamagna per rifilare poi le borse coi numeri. Ispirata all’india, è stato comprensibile solo durante una ballad alla Jay-ho
Prada (Simons + Prada): Look EASYPEASY > bloomers, short corti, smock, peacoat leggeri e floreali. Scelte minimaliste, delicate, un segnale di reazione ai toni aggressivi del mondo . Mi è piaciuto tuttissimo obv. Menzione d’onore a JW Anderson col suo debutto da Dior: mi sono emozionata. Tutto al posto giusto. Così anche Dries Van noten: persone che sanno fare il proprio lavoro.
SFIZIETTOPOLI
“Se ti identifichi in uno sfizietto allora hai il diritto di non pagare l’affitto e la bolletta del gas?”
una selezione di alcuni sfizietti per alimentare l’eyes pleasing
Le ceramiche di Stella Bellisario
Gli accessori pazzeschi di Fregole
La Montblanc di Wes Anderson
COTTO E MANGIATO
Veloce e indolore, come un panino al prosciutto. Prodotti che scopro e che mi sento di condividere o maledire.Io uso tipo cinque trucchi cagati ogni giorno ad es. sono diventata dipendente dalla cera di Benefit per le sopracciglia perche visti i +50 gradi e una laminazione che non posso permettermi devo averle quantomeno in ordine…ed è li che nasce il genio: sephora fa IL DUPE E ANCHE MEGLIO. Comprato per puro stress-test devo dire che lo ricompreró altre 100 volte: resistente e perfetto, 13 euro. Cosa si vuole di piu ?????
BONIFICO + GELATINO
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