Fashion designer e amante del bello, Mattia lavora da Hugo Boss come Womenswear designer. Qui ci racconta di più su di sè e su cosa significhi essere designer.
Se la tua vita fosse una passerella, quale canzone faresti suonare in sottofondo mentre sfili?
Sceglierei senza dubbio Ancora Tu nella versione cover di Róisín Murphy. È una canzone che spesso risuona nelle mie cuffie e accompagna le mie passeggiate. Sarebbe perfetta come colonna sonora per una sfilata, se mai dovessi essere direttore creativo.
Di cosa ti stai occupando in questo momento a livello lavorativo?
In questo momento ricopro la posizione Designer da Hugo Boss. Nello specifico mi occupo di Denim e Outerwear per la linea di Hugo.
In che modo il tuo ruolo riflette la tua passione per la moda? Ci sono aspetti che senti particolarmente tuoi?
Avere la possibilità di esprimere la propria creatività e poter dare libero sfogo alle proprie idee e visioni è sicuramente l’aspetto che considero fondamentale. Confrontarsi con gli altri su nuove proposte è altrettanto importante, perché aiuta a imparare, migliorare e sviluppare idee innovative insieme.
Come ti sei avvicinato al mondo della moda e cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera?
La moda è sempre stata una passione secondaria nella mia vita, qualcosa che non avrei mai immaginato potesse trasformarsi nella mia occupazione principale. Dopo un percorso poco soddisfacente nel mondo dell’ingegneria, ho iniziato a rendermi conto che forse è possibile trovare un equilibrio tra lavoro e ciò che si ama davvero.
Ci sono stati momenti nella tua carriera in cui hai sentito di aver fatto un salto di qualità? Quali sono stati i fattori che l'hanno reso possibile?
Essere promosso a Junior Designer e successivamente a Designer è senza dubbio un traguardo importante nella carriera. Questo percorso è stato guidato dalla determinazione, dalla voglia di imparare e dalla disponibilità a mettersi in gioco, mantenendo sempre un atteggiamento aperto e pronto a sfruttare ogni occasione.
Se potessi disegnare un abito per una celebrità per chi sarebbe?
Mikey Madison. Ho da poco visto (e apprezzato!) il film Anora.
Se dovessi scegliere un capo che non può mancare nel tuo guardaroba, quale sarebbe?
Un cappotto extra lungo, preferibilmente fino alle caviglie, sarebbe senza dubbio la scelta ideale. Un classico, ma con una lunghezza che diventi un vero statement.
Trovi che in questo settore la differenza di genere sia un dato di fatto? Se si in che modo?
Nel mondo moda, le donne rappresentano una forza creativa imprescindibile, ma spesso sono sottorappresentate nelle posizioni di leadership.
Nonostante l’industria sia fortemente legata alla femminilità, i ruoli decisionali ai vertici restano prevalentemente occupati da uomini, evidenziando un paradosso che richiede un cambiamento urgente.
Quanto pensi che il tuo percorso formativo abbia influenzato la tua carriera? Pensi che la scuola ti abbia preparato bene per l'industria della moda?
Avere una solida formazione è fondamentale per acquisire le basi necessarie a intraprendere un percorso nel mondo della moda. Tuttavia, gli strumenti indispensabili per eccellere e fare strada in questo settore possono essere acquisiti solo attraverso l’esperienza sul campo.
Alla luce delle opportunità lavorative e del supporto post-laurea, pensi che i benefici dell'università privata di moda siano stati all'altezza delle tue aspettative in relazione ai costi sostenuti?
L’università privata non ha offerto benefici concreti in termini di opportunità di lavoro post-laurea, se non per il nome stesso, che a volte può essere utile, ma non sempre fa la differenza. Le opportunità reali dipendono più dalle esperienze pratiche e dal networking che dal titolo ottenuto.
L’università ti ha offerto opportunità concrete di networking con professionisti del settore della moda?
Il networking è fondamentale per crescere professionalmente, però (ahimè!) non sono state fornite occasioni dall’università. Costruire relazioni e connessioni attraverso esperienze dirette, partecipando a eventi, collaborando con altri professionisti o cercando opportunità al di fuori del contesto accademico.
Qual è il sogno più ambizioso che hai per la tua carriera? C’è un obiettivo “impossibile” che ti piacerebbe raggiungere?
Diventare direttore creativo per un brand che rispecchi il mio gusto e la mia estetica sarebbe sicuramente un sogno nel cassetto. Tuttavia, mi accontenterei anche di ricoprire una posizione da designer in una realtà lavorativa stimolante e di valore.
Quali consigli daresti a chi sta studiando moda e vuole intraprendere una carriera in questo settore?
L’unico consiglio che mi sento di dare è di coltivare la curiosità e di tuffarsi nel mondo del lavoro il prima possibile.
Hai un podcast preferito che parla di moda, design o creatività in generale?
The Business of Fashion ha dei podcast carini da ascoltare per tenersi informati.
Quali sono le tendenze che ritieni avranno un impatto significativo nei prossimi anni?
Sicuramente un gioco di layering unico e interessante. (Sovrapposizione di gonna su pantaloni è un esempio tra i tanti!)
Quanto è impattante questo settore a livello psicofisico?
L’impatto psicofisico del settore moda è spesso sottovalutato, ma è importante considerare che le dinamiche di lavoro possono variare a seconda dell’ambiente specifico.
Non tutto è come lo stereotipo del mondo moda dove le pressioni estetiche e il ritmo frenetico sono predominanti, ma è sicuramente un aspetto molto importante e che va tenuto in considerazione.
“Fashion is a rocket science” è una newsletter mensile per dare voce a chi lavora nel mondo della moda, soprattutto nel settore creativo. Perchè crearla? Perchè si sa ancora ben poco del reale dietro le quinte a livello lavorativo e se fossi ancora una studentessa, avrei avuto molto da imparare dalle esperienze altrui. In Italia manca ancora una community che possa parlare di moda a chi sta cercando di inserirsi in questo settore o vorrebbe saperne di più: spero che questo contributo possa diventare prezioso. Vuoi partecipare o conosci qualcuno interessato a farlo? Feel free di contattare la pagina tramite direct o bizarre.vague@gmail.com :)
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